sabato 3 ottobre 2009

Una nuava poesia

Una pace
Seguo il tuo cammino incerto
perhè spero che tu possa incespicare
affinchè non mi innamori, per le tue goffaggini.
Da tempo o mescolato i tuoi occhi marroni
con l'oscurità di altri occhi, che falsamente ti
assomigliavano.
Piccole storie che si sono inserite in questi secoli di solitudine
e pianto..
Vorrei metterle tutte sul comodino, per farmi compagnia
quando sul letto sogno e piango.
Ma poi tutto diventa invadente, come se tu ti imposessassi
di me, per poi far scomparire tutto, anche quei pochi momenti di dolcezza ricevuti per caso.
L'aridità che si impossessa di me, crea un dolore ed una trasformazione, sono io che adesso ti cerco, nella memoria,
nelle stanze celesti di un ospedale.
Apro gli occhi e penso a come fan tutti,
accanto a me non c'è nessuno,
neanche al celllulare che per la troppa invadenza ho gettato via.
Me le cerco, le voglio queste sofferenze, oppure è invitabile
fare i conti con una forza che non c'è più, andata via con mia
madre e insieme ad una giovinezza bruciata in tutta fretta.

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